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  • Immagine del redattoreBrescia In Azione

Che partito vogliamo essere? Le nostre risposte dal Congresso di Roma

Churchill diceva: “Esistono molte cose nella vita che catturano lo sguardo, ma solo poche catturano il tuo cuore: segui quelle.”Azione è una di quelle cose che cattura il cuore e il nostro primo Congresso ne ha dato la prova. A Roma abbiamo posto una semplice ma decisiva domanda: che partito vogliamo essere? Le nostre risposte sono state serie ed inequivocabili.

Con chiarezza abbiamo detto che Azione non può essere un partito elitario. Quello che vogliamo è un partito nazional-popolare, che sappia sporcarsi le mani, nel senso puro del termine, un partito che viva la politica tra la gente e che con le sue strutture centrali sia a servizio dei territori, sostenendo battaglie di interesse locale. Non possiamo essere il partito degli imprenditori e dei professionisti. Questo deve essere un partito per molti. Non dobbiamo cadere nell’autoreferenzialità, nella retorica o peggio ancora nella sindrome “del primo della classe”. Non contano le pagine prodotte dal Centro Studi. Conta la rapidità di risposta alle istanze che provengono dai territori, perché essere tempestivi fa la differenza. Quello che vogliamo è un partito che sappia approcciarsi con umiltà ai problemi del Paese. La gente fa domande semplici e pretende risposte altrettanto semplici, che non significa propagandistiche e non elaborate, ma che significa di facile comprensione. Abbiamo rimarcato che in Azione non importa la storia politica di ciascuno. Importa la visione del futuro di Paese che condividiamo, per la quale tutti dobbiamo rimare uniti senza farci travolgere dai distinguo e dai però, perché il partito deve tenere insieme e legare tutte le sue anime. Siamo stati franchi nel ribadire che non esistono scorciatoie. Non esistono risultati senza impegno e sacrificio. Essere in Azione significa avere accettato di correre una maratona. Il cambiamento che proponiamo necessita un lungo percorso, che sarà faticoso e difficile. Non possiamo costruire un gigante con i piedi di argilla. Una grande casa si costruisce mattone per mattone, partendo da solide fondamenta. Noi ci siamo e siamo pronti a metterci tutto il nostro impegno, ben consci che per chi ambisce a poltrone, questo non è il miglior posto dove stare. Vogliamo un partito che non viva schiavo dei sondaggi. Perché non conta uno zero virgola in più o uno zero virgola in meno, conta solo lavorare per cambiare il Paese. Abbiamo chiaramente ribadito che non ci servono alleanze. Ci servono interlocutori che con noi condividano questo modo di fare politica, quelli che non si riconoscono più in una politica delle facili illusioni, della de-responsabilizzazione, dell’incapacità fatta sistema. Lavoriamo per un partito che sappia costruire una leadership diffusa, unita e capace, di una organizzazione forte e che possa veicolare ideali di cambiamento che ridiano speranza alle persone. Un partito che sappia tenere vive le passioni e gli entusiasmi. Questo deve fare la politica, questo deve fare Azione non ideologia ma ideali, su cui far convergere anche e soprattutto le attese dei giovani. MARCO GARZA Responsabile Enti Locali di Brescia in Azione

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